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Venerdì, 02 Agosto 2019
il Phased Array è una tipologia di Ispezione ad Ultrasuoni che può essere impiegata in alternativa ai Controlli Radiografici

In cosa consiste:

Il Phased Array è una tecnica avanzata ad ultrasuoni utilizzata per il rilevamento difetti, il loro dimensionamento e la creazione immagini/mappe.

il Phased Array è una tipologia di Ispezione ad Ultrasuoni che può essere impiegata in alternativa ai Controlli Radiografici ed è tra le più caratterizzanti nei Controlli ad Ultrasuoni su saldature

A differenza dei classici Controlli non Distruttivi ad Ultrasuoni di tipo manuale, il Phased Array Ultrasuoni consente tramite la manipolazione elettrica delle caratteristiche della sonda, l’applicazione di salti temporali ai segnali inviati e ricevut

Questo tipo di Indagine strumentale non distruttiva, utilizza sonde multi-elemento (array) per una maggiore capacità di scansione rispetto agli ultrasuoni convenzionali.

L'aggiunta di scanner ed encoder per la registrazione dei dati, fornisce i dati digitali delle ispezioni.

Il test ad ultrasuoni risulta ripetibile e verificabile nel tempo utilizzando lo strumento o i software dedicati.

 

Alcune funzionalità avanzate sono:

La creazione del cianfrino di saldatura, algoritmi di ridimensionamento, display personalizzati, strumenti di misurazione avanzati

L'uso della tecnologia phased array integrato all’utilizzo di scanner magnetici, consente scansioni di superfici in modo automatico.

Il controllo Phassed Array è impiegato principalmente come controllo ad ultrasuoni su saldature testa a testa ma può essere utilizzato anche come Corrosion Mapping per la valutazione dello spessore residuo

Perchè scegliere Italsabi?

I primi controlli ad Ultrasuoni con sistema Phased Array svolti da Italsabi risalgono al 2010.

Il Controllo ad ultrasuoni Phased Array è stato uno dei Controlli Non Distruttivi principali impiegati all’interno della costruzione del progetto EST di ENI nel controllo delle saldature delle tubazioni. 

L’impianto petrolifero EST (Eni Slurry Tecnology) di San Nazzaro de Burgundi è in grado di convertire totalmente i residui petroliferi, i greggi pesanti e le sabbie bituminose in carburanti di alta qualità e prestazioni.

Nella storia delle scoperte scientifiche e tecnologiche del settore petrolifero, questa è la prima invenzione italiana, che arriva 40 anni dopo l’ultima invenzione relativa a un processo a un processo di lavorazione del petrolio.

Eni ha investito nel progetto 1,1 miliardi di euro.

La progettazione dell’impianto di Sannazzaro è iniziata a metà del 2008 e l’approvvigionamento del reattore, cuore del processo chimico, è avvenuto nel 2009.

 

La costruzione dell’impianto, è durata 2 anni ed Italsabi vi ha partecipato con un team di 20 tecnici qualificati impegnati nelle attività di controllo di uno degli ultimi grandi progetti di costruzione di impianti di raffinazione in Italia.

 Scopri tutti i ns controlli: 

https://www.italsabi.it/it/servizi